Percorsi formativi


per Operatori Scientifici Subacquei

L’Italia vanta una lunga tradizione in materia di immersioni scientifiche e da diversi anni si discute della necessità di una specifica regolamentazione di questa disciplina che soffre, ancora oggi, della mancanza di una armonizzazione a livello sia nazionale che europeo (Ponti, 2012). Nonostante la pubblicazione delle “Buone prassi per lo svolgimento in sicurezza delle attività subacquee di ISPRA e delle agenzie ambientali”, validate nel 2013 dalla Commissione Consultiva Permanente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e l’adozione da parte di molti Istituti e Università di regolamenti per le immersioni scientifiche sviluppati a partire da quelle buone prassi, l’assenza di un quadro di riferimento chiaro, riconosciuto e riconoscibile dalle autorità competenti, fa sì che l’immersione scientifica spesso non venga individuata come una attività professionale indipendente e differente, per finalità e procedure di esecuzione, rispetto alla subacquea commerciale o addirittura a quella ricreativa. In questo contributo vogliamo fornire una visione sintetica delle diverse scuole che in Italia offrono un approccio all'immersione scientifica a studenti universitari ed a professionisti e, inoltre, fornire indicazioni utili per armonizzare le diverse offerte formative con linee guida comuni e condivise.

L’Associazione Italiana Operatori Scientifici Subacquei (AIOSS), costituita il 5 febbraio 2010, nasce come associazione di categoria per i lavoratori che svolgono, a vario titolo, attività subacquea per fini scientifici, ambientali, documentaristici e informativi, nell’ambito della loro professione. L’AIOSS, riconosciuta dall'European Scientific Diving Panel (ESDP, oggi parte integrante del European Network of Marine Stations, MARS), rilascia i certificati di European Scientific Diver (ESD) ed Advanced European Scientific Diver (AESD) ai propri soci regolarmente iscritti ed in possesso dei requisiti minimi previsti dagli standard ESDP, consentendo in questo modo il riconoscimento della figura professionale almeno tra le istituzioni europee afferenti al Panel e molte altre organizzazioni extraeuropee, compresa la American Academy of Underwater Sciences (AAUS).

Al fine di ottenere una qualificata formazione, ed eventualmente raggiungere i requisiti richiesti per il rilascio della certificazione europea, gli studenti possono frequentare i corsi di immersione scientifica che diverse Università offrono come scelta facoltativa nei loro master in biologia marina, geologia ed archeologia; si tratta di corsi primariamente rivolti agli studenti dei relativi Atenei (ad esempio, Università di Bologna, Napoli-Parthenope, Palermo, Genova, Roma-La Sapienza, Venezia-Ca' Foscari, Politecnico delle Marche). Tuttavia, molte altre opportunità di formazione extra o post universitaria sono offerte ai candidati subacquei scientifici. Vogliamo qui di seguito elencarne ed illustrane alcune tra quelle più longeve o a carattere anche internazionale.
La più antica organizzazione italiana dedicata a questa attività è la "International School for Scientific Diving" (ISSD) che, dal 1986, organizza annualmente il suo Corso di addestramento per “Ricercatore Scientifico Subacqueo" nel quale, attraverso un approccio multidisciplinare, vengono insegnate le tecniche fondamentali per svolgere indagini subacquee ed i principali metodi di campionamento (vedi Box 1). Una volta acquisite le nozioni di base durante il corso, la formazione viene approfondita attraverso il coinvolgimento degli allievi in diverse attività di monitoraggio e ricerca che la scuola organizza in Italia ed all’estero; ne è un esempio la “Crociera Scientifica” alle Maldive, giunta nel 2020 alla sua 23a edizione, che la ISSD organizza in collaborazione con Albatros Top Boat e con alcuni membri dell’Università di Genova, del Centro di Ecologia Marina Tropicale (CEMT) del CoNISMa e dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee.
Più recentemente, la "Scuola estiva di immersioni subacquee scientifiche di Panarea" (Isole Eolie, Sicilia), con sede presso l'ECCSEL-Nat Lab Italy a Panarea, gestito dall'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Trieste), ha aperto a livello internazionale. La scuola si concentra sull'esclusiva geologia e biologia dei numerosi e peculiari sistemi idrotermali siti intorno all’isola di Panarea ed al suo mini-arcipelago di scogli ed isolette adiacenti (Gambi et al., 2018) (vedi Box 2).
L'organizzazione no profit Reef Check Italia onlus organizza regolarmente corsi di monitoraggio subacqueo nel Mar Mediterraneo e all'estero (ad esempio Indonesia, Madagascar) destinati sia a scienziati professionisti che a cittadini, nell’ambito di iniziative di citizen science di cui Reef Check è stato antesignano e da sempre promotore (Cerrano et al., 2017) (vedi Box 3).

Altre iniziative degne di menzione sono lo stage “Gradienti ambientali in habitat marini costieri” organizzato a Palinuro (Salerno) da docenti dell’Università di Genova, Università la Sapienza (Roma) e Stazione Zoologica Anton Dohrn (Napoli), così come il corso di perfezionamento post-universitario in “Ricerca Partecipativa, Valorizzazione del Patrimonio Naturale e Subacquea Ricreativa: l'economia locale a supporto della gestione territoriale” organizzato dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con DAN, PADI e Reef Check Italia onlus. Infine ricordiamo un istituto privato con sede all'Isola d'Elba, fondato da ricercatori tedeschi e che da molti anni offre formazione scientifica subacquea, anche se destinata principalmente agli studenti tedeschi. Non mancano poi Istituti stranieri, come lo Scientific Diving Center di Freiberg (TU Bergakademie Freiberg, Germania), che approfittando della bellezza e interesse scientifico dei nostri fondali marini, completano in Italia la formazione dei propri studenti subacquei.

Come si può vedere l’offerta formativa per la subacquea scientifica nel nostro paese è numerosa, in continua crescita e variegata, ma probabilmente proprio per questo scoordinata, se non per il raccordo con l’AIOSS che, nel fornire ad alcune esperienze il proprio patrocinio, valuta attentamente la qualifica dei docenti, i requisiti di accesso dei candidati e i programmi didattici. Nonostante questo sarebbe opportuna una armonizzazione dei corsi, almeno per alcuni aspetti comuni ed imprescindibili che riguardano la normativa di riferimento, la sicurezza sul lavoro, la formazione minima e l’idoneità dei partecipanti, nonché le procedure da adottare.
Tra gli argomenti trattati dovrebbe essere sempre presente una parte dedicata alle buone prassi e alle procedure di sicurezza da adottare nelle immersioni scientifiche e un aggiornamento sulla normativa di riferimento e di primo soccorso. Le procedure di organizzazione, gestione e documentazione delle immersioni didattiche, anche se svolte con il supporto logistico di centri di immersione, dovranno essere quelle tipiche delle buone prassi per le immersioni scientifiche e non di quelle ricreative.
Tutti i corsi di immersione scientifica dovrebbero sempre chiaramente indicare la platea cui sono rivolti e i criteri minimi di accesso dei partecipanti (livello di scolarizzazione, settori scientifici, brevetto subacqueo, numero minimo di immersioni ricreative e/o scientifiche). Naturalmente deve essere sempre richiesto ai partecipanti e ai docenti il possesso di una certificazione di idoneità medica alla pratica subacquea rilasciata da medici qualificati per la Medicina Subacquea e, qualora si trattasse di un corso di formazione interno ad un ente, pubblico o privato, l’idoneità rilasciata dal medico competente. Le organizzazioni ed i partecipanti dovranno essere coperti da assicurazioni per i rischi connessi alle attività previste nel corso.
In base ai criteri di accesso così definiti, ciascun corso potrà ottimizzare le profondità di esercitazione subacquea più adatte ai partecipanti, anche al fine di poter usufruire di tempi più lunghi per le operazioni dimostrative e didattiche in immersione.

Pertanto, crediamo sia maturato il momento per proporre la stesura di linee guida generali e armonizzate tra le diverse esperienze di didattica di immersione scientifica che possano fare da riferimento comune a livello Nazionale, anche per eventuali nuove iniziative che potranno originarsi in questo ambito. La AIOSS a tale fine potrebbe fare da organismo di riferimento e, attraverso il suo sito web istituzionale (www.aioss.eu), distribuire tali linee guida e le buone prassi per l’immersione scientifica. Infine, un altro aspetto utile sarebbe proprio la formulazione organica delle diverse offerte formative che possa far orientare meglio i potenziali interessati (studenti, dottorandi, ma anche professionisti), in base ai loro diversi interessi culturali/scientifici, esigenze didattiche/formative e livelli tecnici. A tale fine ogni iniziativa a livello nazionale potrebbe fornire all’AIOSS un outline delle proprie prerogative e finalità, in modo che venga resa disponibile una lista generale dell’offerta a tutto vantaggio di una migliore divulgazione e promozione delle diverse iniziative disponibili a chi volesse intraprendere un percorso formativo più completo e consapevole.

Per concludere, sebbene in Italia l'attività scientifica subacquea continui a risentire dell'assenza di un quadro di riferimento univoco, diverse organizzazioni e iniziative di addestramento continuano a garantire i più elevati standard di sicurezza e qualità scientifica delle immersioni. Tali esperienze, se venissero meglio divulgate ed armonizzate, potrebbero più efficacemente orientare le scelte e la formazione dei futuri subacquei scientifici.


BOX 1: L’ESPERIENZA DELLA “INTERNATIONAL SCHOOL FOR SCIENTIFIC DIVING" (ISSD)

 

La International School for Scientific Diving, divenuta ISSD “Anna Proietti Zolla” nel 2013, è stata formalmente istituita nel 1989 da un gruppo di docenti e ricercatori universitari alcuni dei quali fanno ancora parte dell’attuale Consiglio Scientifico, composto da: Prof. Francesco Cinelli (Presidente; Università di Pisa), Ing. Federico De Strobel (CMRE, La Spezia), Prof. Carlo Nike Bianchi (Università di Genova), Prof. Marco Abbiati (Università di Bologna), Dott. Stefano Acunto (Biologo, MAREA Studio Associato). L’ attuale Consiglio Direttivo è composto da: Dott. Stefano Acunto (Direttore), Prof. Francesco Cinelli, Prof. Carlo Nike Bianchi, Prof. Marco Abbiati, Dott. Marco Castellazzi (Biologo, Autore RAI), Dott. Luigi Piazzi (Università di Sassari), Dott.ssa Monica Montefalcone (Università di Genova), Dott. Alberto Fiorito (Direttore Sanitario del Centro di Medicina Iperbarica e Subacquea, Massa Carrara). La ISSD è associata con la American Academy of Underwater Sciences (AAUS), l'Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, l’Associazione Italiana Operatori Scientifici Subacquei (AIOSS), la Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee (CMAS) e l'Associazione CMAS Diving Center Italia (ACDCI). Oggi la scuola mette a frutto l'esperienza accumulata nei Corsi per Ricercatore Scientifico Subacqueo organizzati annualmente a partire dal 1986 avvalendosi della collaborazione di docenti provenienti dalle Università di Pisa, di Genova, di Bologna e di Sassari oltre che da altri Enti ed Istituti di Ricerca come INGV di Roma, CMRE di La Spezia, e professionisti che si occupano di monitoraggio e consulenza ambientale, comunicazione scientifica e medicina iperbarica. Da diversi anni la scuola svolge i propri corsi in Sardegna dove, grazie alla stretta collaborazione con il Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta di Tavolara - Punta Coda Cavallo, ha a disposizione un laboratorio naturale sottomarino impareggiabile. Il corso formativo per Ricercatore Scientifico Subacqueo si svolge nell’arco di otto giorni. Ciascuna giornata, ad esclusione di quella di arrivo e partenza, prevede lezioni teoriche, esercitazioni e seminari nel pomeriggio (per un totale di circa 35 ore) e sessioni di addestramento pratico in immersione che si svolgono la mattina fino al completamento delle 7 immersioni scientifiche previste dal programma (Fig. 1).
Gli argomenti trattati sono articolati in 2 moduli complementari:

  • Modulo 1 TEC/GEO: La sicurezza nell’immersione scientifica, linee guida e buone prassi. Tecniche di comunicazione e divulgazione scientifica. Geologia e sedimentologia costiera; rilevamento topografico e posizionamento; tecniche di mappatura e restituzione grafica; fondamenti di GIS.
  • Modulo 2 BIO-ECO: Biologia-Ecologia marina; rilevamento bionomico; campionamento subacqueo; tecniche di monitoraggio e studio del benthos; censimento visivo della fauna ittica.

Requisiti di accesso: Il corso è a numero chiuso per un massimo di 18 partecipanti cui sono richiesti:

brevetto subacqueo di primo livello con almeno 20 immersioni certificate; certificato medico specifico per attività subacquea; assicurazione per infortuni derivanti da attività subacquea.
Attestati e brevetti: Tutti i partecipanti che concludono con profitto il corso ricevono un Attestato di partecipazione ISSD/AAUS, riconosciuto da tutte le più importanti istituzioni scientifiche afferenti alla American Academy of Underwater Sciences. Inoltre, i partecipanti che soddisfano i requisiti stabiliti dal Comitato Scientifico CMAS, possono richiedere il brevetto di “Subacqueo ScientificoCMAS/ISSD rilasciato direttamente dalla ISSD. Infine, tutte le attività formative ISSD concorrono al raggiungimento dei requisiti minimi per ottenere le certificazioni europee ESD e AESD rilasciati in Italia dall’AIOSS.

www.issdonlus.it

www.facebook.com/ISSDONLUS

 

Fig. 1 - a) Briefing pre-immersione. b) La sala multimediale comunale di Porto San Paolo (OT) durante una lezione teorica. c) I gommoni del Tavolara Diving Center di Porto San Paolo e della AMP di Tavolara, a disposizione della ISSD per le immersioni scientifiche. d) Una fase di rilevamento subacqueo lungo un transetto.


BOX 2: L’ ESPERIENZA DELLA SUMMER SCHOOL DI PANAREA

 

I responsabili della Scuola di subacquea scientifica a Panarea (isole Eolie) sono la Prof.ssa Sabina Bigi (Università La Sapienza, Roma) e la Dott.ssa Cinzia De Vittor (OGS, Trieste); con la collaborazione della Dott.ssa Maria Cristina Gambi (Stazione Zoologica A. Dohrn, Napoli) e del Dott. Francesco Italiano (INGV, Palermo).

L’esperienza della Scuola è iniziata nel 2016 a Panarea (isole Eolie), il corso si svolge presso il laboratorio ECCSEL-NatLab Italy, infrastruttura, finanziata dal Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca, operativa dal 2015 e gestita dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Applicata (OGS, Trieste). Il NatLab Italy di Panarea è una delle componenti italiane dell’European Carbon Dioxide Capture and Storage Laboratory Infrastructure (ECCSEL): una rete europea finalizzata a realizzare un network di laboratori d’eccellenza per lo sviluppo di tecniche di stoccaggio geologico della CO2 (CCS, Carbon Dioxide Capture and Storage) ed è accessibile alla comunità di ricerca nazionale ed internazionale. Le motivazioni della scelta di Panarea sono dovute alle sue peculiarità geologiche e bio-ecologiche, che sono alla base dell’apertura del NatLab-Italy e della organizzazione della Scuola stessa. Essa è focalizzata all’applicazione di metodologie di studio e campionamento nei sistemi idrotermali superficiali che l’isola di Panarea offre numerosi e che includono diversi habitat marini costieri (Gambi et al., 2018). Il corso, aperto a studenti universitari, laureati, specializzandi, dottorandi in discipline scientifiche e professionisti (per un massimo di 12-14 partecipanti) è della durata di 7 giorni e comprende 5 immersioni scientifiche,
15 ore di lezioni frontali multidisciplinari, e 10 ore di esercitazioni pratiche in laboratorio (Fig. 2). Sono richiesti un brevetto base, aver effettuato almeno 20 immersioni, visita medica di idoneità all’immersione ed assicurazione (tipo DAN), le profondità operative sono entro i 18 m. Le immersioni sono svolte in 4 siti caratterizzati da sistemi idrotermali superficiali: Hot/Cold Points-Ditella, cratere di Bottaro (Fig. 2),

Campo-21 e “black point” vicino Dattilo, questo ultimo ove è presente l'osservatorio sommerso dell'INGV dotato di numerosi sensori per la raccolta in continuo di dati fisico-chimici. Dalla edizione del 2018 la scuola ha assunto carattere internazionale con lezioni ed esercitazioni in inglese. Tutti i partecipanti che concludono con profitto il corso ricevono un attestato di partecipazione, mentre le attività formative in acqua concorrono al raggiungimento dei requisiti minimi per ottenere le certificazioni europee ESD e AESD rilasciati in Italia dall’AIOSS. Grazie al lavoro di campo di docenti e studenti, svolto durante le diverse edizioni,è stato possibile acquisire dati preziosi che sono stati oggetto di pubblicazioni scientifiche presentate a congressi (es. Auriemma et al., 2019; Gaglioti et al., 2019).

www.co2geonet.com/news-and-events/news/scientific-diving-school-panarea/

Fig. 2 - a) La saletta del l’ECCSEL-NatLab Italy di Panarea durante una lezione teorica. b) Il patio esterno dell’ECCSEL- NatLab durante un briefing ed esercitazione pratica con camera bentica e sonda multi-parametrica. c) I due gommoni del diving Amphibia di Panarea, a supporto della School per le immersioni scientifiche a mare. d) Una fase di campionamento in immersione dei gas nel sistema idrotermale del cratere di Bottaro (prof. 10 m).


BOX 3: L’ ESPERIENZA DI “REEF CHECK ITALIA ONLUS”

 

Reef Check Italia onlus (RCI) è una associazione scientifica non lucrativa dedicata alla protezione e al recupero delle scogliere del Mediterraneo e di tutte le aree coralline. È presieduta dal Prof. Carlo Cerrano, dell’Università Politecnica delle Marche, il vice-presidente è il Dott. Massimo Ponti, dell’Università di Bologna e il segretario è il Dott. Gianfranco Rossi.

Fondata nel 2008, è membro della Reef Check Foundation, con sede in California e con rappresentanti in tutto il mondo, è iscritta alla European Citizen Science Association (ECSA) e all’AIOSS. Fin dalla sua costituzione ha sviluppato protocolli e progetti di Marine Citizen Science, tra cui il protocollo di monitoraggio degli ambienti costieri sommersi (MAC) del Mediterraneo (internazionalmente noto con l’acronimo RCMed U-CEM; www.reefcheckmed.org) rivolto ai volontari subacquei, apneisti e snorkelisti che desiderano conoscere e far conoscere l'ambiente marino del Mediterraneo e che vogliono così contribuire alla sua salvaguardia. Fin dall’inizio RCI realizza corsi di formazione per l’applicazione dei protocolli di monitoraggio mediterranei e tropicali cui partecipano sia subacquei ricreativi che studenti universitari e laureati interessati alla conservazione degli habitat marini e all’apprendimento di nuove conoscenze e metodologie di studio (Fig. 3). In particolare, il corso internazionale “Methods in tropical reefs monitoring” si svolge annualmente presso il centro Coral Eye nell’Isola di Bangka, Nord Sulawesi (Indonesia), sin dal 2011 ed è attualmente organizzato dal Dott. Massimo Ponti, dal Dott. Gianfranco Rossi e dalla Dott.ssa Eva Turicchia, con la collaborazione di docenti dell’Università di Manado e ospiti di fama internazionale. Gli argomenti principali del corso comprendono il Reef Check Tropical EcoDiver Program, che prevede un complesso protocollo di monitoraggio dei reef corallini, il protocollo CoralWatch per misurare lo sbiancamento dei coralli, e sessioni di campo e laboratorio per il riconoscimento delle famiglie e dei principali generi di coralli. Il corso, pur essendo aperto anche a non scienziati, ha standard molto elevati sia nei requisiti di ingresso (brevetto subacqueo di secondo livello, almeno 30 immersioni, certificato medico subacqueo e copertura assicurativa internazionale) sia per quanto riguarda le lezioni, tenute in inglese da esperti scienziati, con 12 immersioni scientifico- didattiche. Per questo l’esperienza formativa di studenti e laureati concorre al raggiungimento dei requisiti minimi per ottenere le certificazioni europee ESD e AESD rilasciati in Italia dall’AIOSS.

Fig. 3 - a) Un gruppo di studenti universitari durante un corso MAC tenuto presso il centro BIODIVERS dell’Isola d’Elba. b) Un volontario annota informazioni applicando il protocollo MAC lungo una parete a coralligeno. c) Gruppo internazionale di studenti e docenti durante una lezione serale al Coral Eye Resort, Indonesia. d) Un momento del monitoraggio dello stato di salute della barriera corallina in Indonesia.


Bibliografia

 

AURIEMMA R., DE VITTOR C., ESPOSITO V., GAGLIOTI M., GAMBI M.C. (2019) - Motile Fauna associated to Cystoseira brachycarpa along a gradient of Ocean Acidification at a vent system off Panarea (Aeolian Islands, Italy). Biol. Mar. Mediterr., 26 (1): 216-219.

CERRANO C., MILANESE M., PONTI M. (2017) - Diving for science - science for diving: Volunteer scuba divers support science and conservation in the Mediterranean Sea. Aquat. Conserv.: Mar. Freshw. Ecosyst., 27: 303-323.

GAGLIOTI M., AURIEMMA R., DE VITTOR C., ESPOSITO V., TEIXIDO N., GAMBI M.C. (2019) - A pilot study on Posidonia oceanica features of a hydrothermal system at Panarea (Aeolian Islands, Italy). Biol. Mar. Mediterr., 26 (1): 269-270.

GAMBI M.C., DE VITTOR C., BIGI S., ITALIANO F. (2018) - 3rd School of scientific diving at Panarea (Aeolian Islands, Tyrrhenian Sea, Italy): the 1st International edition. ECCSEL NatLab-Italy. Panarea, 19-27 Sept 2018. Notiziario SIBM, 74: 104-110. (www.sibm.it).

PONTI M. (2012) - Scientific diving: Towards European harmonisation. Underwater Techn., 30: 181-182.

 


Testi tratti da:

Acunto S., Gambi M.C., Ponti M. (2020) Scuole e corsi di subacquea scientifica in Italia: Proposte per una armonizzazione e sinergia. Bollettino della Società Italiani di Biologia Marina, 77: 7-13.

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